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Canale at home: il ruolo degli alimenti surgelati nelle scelte alimentari degli italiani

 
Come si evince dalla ricerca svolta da IIAS - Astarea nel novembre 2011, il 92% degli italiani consuma oggi a casa propria, almeno saltuariamente, alimenti surgelati (sia alimenti di base che vengono poi cucinati sia prodotti già pronti per l’uso); il 31% di questi li consuma più volte in una settimana, il 39% circa 1 volta alla settimana e il 20% di questi due-tre volte al mese.
I dati mettono in evidenza un interessante incremento del consumo dei surgelati negli ultimi cinque anni, soprattutto per le categorie oggi più valorizzate dai nutrizionisti italiani e dai media per il loro valore salutistico e di prevenzione delle malattie, come i vegetali (zuppe e minestroni al primo posto). A seguire l’incremento di altre due tipologie di prodotto, opposte dal punto di vista nutrizionale e gustativo: patate fritte/preparate e pizze, da una parte; il pesce, dall’altra.
Le caratteristiche principali riconosciute dai consumatori ai prodotti surgelati sono la praticità/servizio, seguita dalla sicurezza (il consumatore riconosce il  surgelato come prodotto igienico e controllato) e l’economicità nell’evitare sprechi di prodotto, come si evince dal grafico sotto riportato.
Quanto ai consumi nel 2011 il settore ha tenuto nonostante la difficile condizione congiunturale: quanto al trend di lungo periodo i consumi di prodotti surgelati dei canali retail+catering sono risultati in continua crescita dal 1982 al 2011 e il consumo di surgelati in Italia si è attestato nel 2011 a 13,80 kg pro-capite, che è ancora un livello tra i più bassi in Europa. Pur tenendo presente la più elevata offerta esistente in Italia di prodotti freschi rispetto ad altri Paesi, ecco che i dati precedenti lasciano intuire che le opportunità di sviluppo del settore siano ancora notevoli.

Prodotti surgelati consumati attualmente e prodotti consumati con maggior frequenza rispetto a 5 anni fa


Nel canale at home si riscontrano anche alcuni segnali di forme di innovazione distributiva che possono impattare positivamente sulla cultura del surgelato nella mente del consumatore finale, con vantaggio indiretto anche per gli operatori del Fuori Casa: è il caso dell’apertura di supermercati di surgelati monomarca in alcune città italiane (come quelli della catena Picard) e dell’attività di consegna dei surgelati a domicilio svolta da aziende specializzate, le quali fanno della consulenza di prodotto (con suggerimenti su come cucinare i piatti e quali abbinamenti realizzare) un elemento chiave della relazione col consumatore finale, assieme alla comodità della consegna a domicilio stessa.






Davide Pellegrini
Docente di Marketing alla Facoltà di Economia dell’Università di Parma
 
 
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