Dati azienda

Indirizzo sede: Via San Bernardino, 196
25018 Montichiari, BS
Indirizzo stabilimento: Borgo Strada 14, 87
67043 Celano, AQ
Fatturato: 25 mio €
Addetti: 200

Prodotti: Verdure surgelate
Patate surgelate al naturale e prefritte
Minestroni e miscele di verdura
Verdure grigliate surgelate
Aromi surgelati

Sito web: www.agrifood.it
Telefono: 030 998 15 30
Scrivici: info [at] agrifood.it
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Agrifood-Covalpa: le verdure

Sull'altopiano del Fucino coltiviamo e surgeliamo verdure per la ristorazione, la grande distribuzione e l'industria alimentare
 


Per secoli il Fucino fu un lago, un grande specchio d’acqua che si estendeva fra i monti d’Abruzzo.
A fine dell’Ottocento si realizzò un grandioso progetto, precorso già dagli antichi Romani, e il vecchio lago fu completamente prosciugato: dalle sue acque emerse un altopiano fertilissimo, un’estesa valle ancora incontaminata. È qui che gli agricoltori associati al nostro gruppo oggi coltivano verdure tra le più pregiate d’Italia, ed è proprio qui - sulle sponde dell’antico lago, a pochi passi dai campi - che si trova il nostro stabilimento.

Grazie ad una terra così speciale, grazie all’acqua e al clima di montagna, grazie al sapere dei nostri agricoltori attingiamo a materie prime dalle caratteristiche uniche, che sono lavorate nel nostro stabilimento con grande attenzione al mantenimento della qualità.
Un ufficio agronomico che monitora ogni passo della filiera, dalla scelta del seme fino al conferimento del prodotto in fabbrica, è garanzia della massima sicurezza.

Ci impegniamo a garantire sempre flessibilità e servizio. Ci rivolgiamo alla grande distribuzione, sia con i nostri marchi che a marchio del distributore; alla ristorazione commerciale e collettiva, ai grossisti e all’industria alimentare, con pack e prodotti sempre a misura delle richieste del cliente.

 

La nostra storia



Il lago del Fucino, nell’altopiano della Marsica, in Abruzzo, era per estensione il terzo lago d’Italia. L’invaso venne svuotato nel 1865 ad opera del principe Alessandro Torlonia per la bonifica dell’intera area. Nel 1890 quello che era diventato terreno coltivabile, per un’estensione di oltre 13.000 ettari fu suddiviso tra diverse tipologie di aziende: a conduzione diretta, a mezzadria e ad affittanze, con coloni provenienti dalla stessa regio- ne, dalla Romagna e dalle Marche.

Non è per caso che viene sintetizzata in poche righe la storia di quella che oggi è conosciuta come la piana del Fucino, un’area interamente circondata da parchi, a totale vocazione agricola, con terreni ricchissimi di micronutrienti. È da queste terre che proviene la maggior parte delle materie prime che Agrifood-Covalpa trasforma per i suoi surgelati. Una storia cominciata negli anni ’80 che vede protagonisti due uomini con una visione imprenditoriale di grande lungimiranza: Germano Picco, bresciano, e Sante Del Corvo, aquilano.

Il gruppo Agrifood-Covalpa vanta una base di circa 400 agricoltori associati al Consorzio Covalpa, che coltivano principalmente nella piana del Fucino e conferiscono al consorzio le materie prime per la trasformazione in verdure surgelate che poi Agrifood commercializza. “A vent’anni sono entrato nel mondo alimentare, prima nel settore carni e poi, dal 1980, nel comparto surgelati con una mia società commerciale. - racconta Germano Picco - Collaboravo con uno stabilimento a Celano, in provincia de L’Aquila, che si può tranquillamente considerare, all’epoca, il primo vero stabilimento industriale per il surgelato, di proprietà del Consorzio della Marsica. Per quegli anni un autentico colosso nel settore dell’agroalimentare, ma forse prematuro per la crescita del surgelato in Italia”.

Comincia così la storia che ha portato all’incontro tra Germano Picco e Sante Del Corvo, all’epoca ragioniere del consorzio. Il consorzio stava andando verso la chiusura dello stabilimento, con un grave danno per l’economia agricola dell’intera zona del Fucino.
Germano Picco mise a disposizione la sua  esperienza e la rete commerciale, mentre Sante Del Corvo, con l’aiuto delle organizzazioni agricole, riuscì a farsi affidare lo stabilimento. In quella situazione nacque Agrifood - Covalpa.
“Il rilancio dello stabilimento fu fatto con un investimento equivalente ai 25 milioni di  euro di oggi, rinnovando  i  macchinari e garantendo la continuità produttiva agricola” continua Germano Picco, oggi presidente di Agrifood, mentre Sante Del Corvo riveste la carica di direttore generale di Covalpa.

A Montichiari, in provincia di Brescia, venne mantenuta la struttura commerciale del gruppo dove oggi lavorano anche le due figlie di Germano Picco: Valeria, responsabile marketing, e Michela, responsabile amministrativa.
“Dalla piana del Fucino arriva la maggior parte delle materie prime, mentre il resto arriva da siti produttivi che si trovano a breve raggio, consentendo di allungare la stagione di conferimento. - racconta Valeria Picco - Infatti nel Fucino, per l’altitudine in cui si trova a 800 metri, gli ortaggi maturano più tardi”.

Ammontano a 50.000/anno le tonnellate di ortaggi che il gruppo trasforma nello stabilimento di 30.000 metri quadrati dove trovano spazio celle frigorifero a -18° per un volume complessivo di 115.000 metri cubi, a cui si aggiungono altri 25.000 metri cubi a 0°. La lavorazione avviene su sei linee produttive dove viene trasformata l’intera gamma dei vegetali, compresa la miscelazione per minestroni.
“I volumi di produzione vengono accuratamente programmati con budget biennali - racconta Valeria Picco - definiti dalla struttura commerciale in base al fabbisogno di mercato. Passiamo queste elaborazioni a Covalpa che li spalma tra i soci agricoltori”.
Sostanzialmente nel gruppo lavorano su due piani: quello agricolo e quello di fabbrica, affinché non ci siano dispersioni di risorse ed energie. “Fortunatamente il surgelato non vive momenti di crisi, in particolare per i vegetali che oggi si intersecano con il ricettato” spiega il presidente di Agrifood, che ribadisce il notevole livello di servizio che le aziende del surgelato offrono a chi deve cucinare, sia che si tratti di casalinghe sia di professionisti della ristorazione.
 

Il foglia a foglia



“La nostra mission è sempre stata molto chiara. Produrre solo vegetali - spiega la responsabile marketing del gruppo - e presentarli sì come prodotto di servizio pronto all’uso, ma anche tanto più simili al fresco per quanto possibile. È proprio in quest’ottica che siamo stati i primi ad aver portato in Italia la tecnologia Foglia a Foglia”.
‘Foglia a Foglia’ è una tecnologia veramente rivoluzionaria che consente di surgelare porzioni di vegetali (spinaci, biete, cicorie, friarielli, cime di rapa, verze) in foglie intere adagiate una sopra l’altra, evitandone  la  pressatura.
Anche dopo la cottura, così, le foglie si mantengono integre, conservando quindi l’aspetto, la consistenza e il gusto della verdura fresca. “Noi crediamo molto nella capacità di chi usa i nostri prodotti - sostiene Germano Picco - perché, con i nostri vegetali, lo mettiamo in condizione di farsi un grande piatto. Non gli diamo la ricetta finita ma il servizio per ottimizzare tempi e costi, con una qualità certificata ed elevata. Infatti il surgelato ha contribuito molto al consumo delle foglie. Basti pensare a cosa vuol dire consumare gli spinaci freschi: per un chilo di spinaci freschi si devono portare a casa due borse e lavorare a lungo per pulirli”.
Con la scelta ‘Foglia a Foglia’ si è andati in direzione di un prodotto naturale, non stressato dalle lavorazioni in stabilimento e chi lo prova lo apprezza immediatamente perché ne capisce subito il valore. In particolare nel food service, dove Agrifood opera per il 50% del suo mercato, con la gamma completa delle referenze e dei marchi. Mentre per il foodservice i formati sono da 2,5 kg (in cartoni da 10 o da 5 kg), per il retail i formati vanno dai 300 grammi al chilo. 
Il top di gamma, per la grande distribuzione, è identificato nel marchio ‘Passione Verde’ dove nelle buste è racchiuso il massimo livello qualitativo. Non da meno è la serie di prodotti commercializzati con il brand ‘Gusto&Linea’: si tratta della risposta di ‘Passione Verde’ alle nuove tendenze di un consumatore moderno che vuole riscoprire i valori della cucina italiana, del benessere e di una corretta alimentazione. Tutte le verdure Agrifood sono provenienti da una filiera con- trollata e garantita fin dalla selezione del seme.
“Siamo molto attenti alla qualità dei nostri prodotti -conferma il presidente di Agrifood - e questo è uno dei motivi per cui i grandi gruppi della distribuzione ci hanno scelto come co-packer”.
L’attività di co-packer è svolta con una totale attenzione alla qualità dei prodotti e alla lavorazione delle materie prime.
 

Sicurezza e qualità




Per Agrifood la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti sono di fondamentale importanza. Lo stabilimento è certificato e monitorato da organismi indipendenti e qualificati. Tutti i prodotti sono soggetti a scrupolosi controlli, sia in campo che in fabbrica.
Non da ultimo, le aziende possono trovare in Agrifood un partner efficiente, in grado di seguirle in tutte le fasi di sviluppo di nuovi progetti: una cooperazione concreta con la clientela che richiede alta efficienza e capacità produttiva, tecnologie all’avanguardia, massi- ma tempestività nel rispondere alle richieste del mercato con grande flessibilità.
“Una delle scelte strategiche del gruppo, per garantire una certa stabilità del prezzo e dei mercati, prevede la sottoscrizione dei contratti con gli agricoltori, per una quota minima del 70%, per avere la certezza che seminino per noi e consegnino a noi” precisa Germano Picco, che tiene a mettere in evidenza il forte legame con il sistema agricolo: “Questo è un metodo che ci accompagna fin dall’inizio, quando eravamo consapevoli e un po’intimoriti della responsabilità che ci stavamo assumendo: quella di prendere in mano il futuro di 200 famiglie agricole. Non possiamo e non vogliamo staccarci dal rispetto del territorio”.
In funzione di questo Agrifood-Covalpa sta investendo molto sui temi della sostenibilità ambientale tanto in fabbrica quanto in campo. Uno dei punti di forza del gruppo è avere un ufficio agronomico interno, affidato al dott. Battista Bianchi: un ufficio che controlla i quaderni di campagna, svolge l’assistenza in campo, monitora i raccolti, si preoccupa dell’acquisto diretto del seme dando vita ad una filiera chiusa e rigorosamente controllata.
Invece, per quanto riguarda la fabbrica, la sostenibilità si esplicita in particolare per aver portato l’intero stabilimento in autonomia energetica. “Nel 2006 l’azienda consumava circa 15.000.000 kw, tra produzione e stoccaggio. Nel 2007 abbiamo intrapreso un piano orientato alla riduzione dei consumi che oggi ci permette di risparmiare almeno 4.000.000 di kw annui”.
Le azioni svolte hanno fatto aumentare la consapevolezza di essere sulla strada giusta, per cui l’azienda ha deciso di investire in un impianto fotovoltaico.
Si vive e si lavora bene in Agrifood Covalpa.

www.agrifood.it
 
 
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