Il lago del Fucino, nell’altopiano della Marsica, in Abruzzo, era per estensione il terzo lago d’Italia. L’invaso venne svuotato nel 1865 ad opera del principe Alessandro Torlonia per la bonifica dell’intera area. Nel 1890 quello che era diventato terreno coltivabile, per un’estensione di oltre 13.000 ettari fu suddiviso tra diverse tipologie di aziende: a conduzione diretta, a mezzadria e ad affittanze, con coloni provenienti dalla stessa regio- ne, dalla Romagna e dalle Marche.
Non è per caso che viene sintetizzata in poche righe la storia di quella che oggi è conosciuta come la piana del Fucino, un’area interamente circondata da parchi, a totale vocazione agricola, con terreni ricchissimi di micronutrienti. È da queste terre che proviene la maggior parte delle materie prime che Agrifood-Covalpa trasforma per i suoi surgelati. Una storia cominciata negli anni ’80 che vede protagonisti due uomini con una visione imprenditoriale di grande lungimiranza: Germano Picco, bresciano, e Sante Del Corvo, aquilano.
Il gruppo Agrifood-Covalpa vanta una base di circa 400 agricoltori associati al Consorzio Covalpa, che coltivano principalmente nella piana del Fucino e conferiscono al consorzio le materie prime per la trasformazione in verdure surgelate che poi Agrifood commercializza. “A vent’anni sono entrato nel mondo alimentare, prima nel settore carni e poi, dal 1980, nel comparto surgelati con una mia società commerciale. - racconta Germano Picco - Collaboravo con uno stabilimento a Celano, in provincia de L’Aquila, che si può tranquillamente considerare, all’epoca, il primo vero stabilimento industriale per il surgelato, di proprietà del Consorzio della Marsica. Per quegli anni un autentico colosso nel settore dell’agroalimentare, ma forse prematuro per la crescita del surgelato in Italia”.
Comincia così la storia che ha portato all’incontro tra Germano Picco e Sante Del Corvo, all’epoca ragioniere del consorzio. Il consorzio stava andando verso la chiusura dello stabilimento, con un grave danno per l’economia agricola dell’intera zona del Fucino.
Germano Picco mise a disposizione la sua esperienza e la rete commerciale, mentre Sante Del Corvo, con l’aiuto delle organizzazioni agricole, riuscì a farsi affidare lo stabilimento. In quella situazione nacque Agrifood - Covalpa.
“Il rilancio dello stabilimento fu fatto con un investimento equivalente ai 25 milioni di euro di oggi, rinnovando i macchinari e garantendo la continuità produttiva agricola” continua Germano Picco, oggi presidente di Agrifood, mentre Sante Del Corvo riveste la carica di direttore generale di Covalpa.
A Montichiari, in provincia di Brescia, venne mantenuta la struttura commerciale del gruppo dove oggi lavorano anche le due figlie di Germano Picco: Valeria, responsabile marketing, e Michela, responsabile amministrativa.
“Dalla piana del Fucino arriva la maggior parte delle materie prime, mentre il resto arriva da siti produttivi che si trovano a breve raggio, consentendo di allungare la stagione di conferimento. - racconta Valeria Picco - Infatti nel Fucino, per l’altitudine in cui si trova a 800 metri, gli ortaggi maturano più tardi”.
Ammontano a 50.000/anno le tonnellate di ortaggi che il gruppo trasforma nello stabilimento di 30.000 metri quadrati dove trovano spazio celle frigorifero a -18° per un volume complessivo di 115.000 metri cubi, a cui si aggiungono altri 25.000 metri cubi a 0°. La lavorazione avviene su sei linee produttive dove viene trasformata l’intera gamma dei vegetali, compresa la miscelazione per minestroni.
“I volumi di produzione vengono accuratamente programmati con budget biennali - racconta Valeria Picco - definiti dalla struttura commerciale in base al fabbisogno di mercato. Passiamo queste elaborazioni a Covalpa che li spalma tra i soci agricoltori”.
Sostanzialmente nel gruppo lavorano su due piani: quello agricolo e quello di fabbrica, affinché non ci siano dispersioni di risorse ed energie. “Fortunatamente il surgelato non vive momenti di crisi, in particolare per i vegetali che oggi si intersecano con il ricettato” spiega il presidente di Agrifood, che ribadisce il notevole livello di servizio che le aziende del surgelato offrono a chi deve cucinare, sia che si tratti di casalinghe sia di professionisti della ristorazione.