Sono passati 32 anni da quando Romana Tamburini e suo marito Edoardo Bacchini decisero di mettere a profitto l’esperienza di famiglia nel settore della pasta, creando un piccolo laboratorio di produzione di pasta fresca. “In famiglia si produceva pasta secca, ma io e mio marito abbiamo pensato che la tradizione vera della Romagna era quella della pasta fresca tirata a mano dalle sfogline e che il mondo intorno stava rapidamente cambiando, con sempre meno persone disposte a dedicare ore alla preparazione dei pasti in famiglia. Fu da lì che nacque l’idea del laboratorio” racconta Romana Tamburini, oggi nel ruolo di presidente e direttore di produzione di Surgital.
La piccola azienda stava in 45 metri quadrati, si chiamava Laboratorio Artigianale Tortellini, e fu inaugurata nel 1980 con il preciso obiettivo di servire la ristorazione. Un’impresa temeraria, considerando che andava ad inserirsi in un mercato dove le tradizioni erano sacre. Con i coniugi c’erano alcune sfogline che li seguirono anche quando l’avventura prese una piega ancora più audace: produrre pasta surgelata.
“Il surgelato, a quel tempo, si può dire che praticamente non esisteva, sicuramente nessuno produceva pasta surgelata e si rese necessario unire all’abilità manuale delle sfogline la capacità tecnologica, ma non esistevano macchine adatte. Fu mio marito ad assemblare i vari pezzi, arrivando letteralmente ad inventare e brevettare, nel 1984, la prima macchina per la produzione di garganelli”.
Inventare, immaginare un prodotto come la pasta surgelata, crederci a tal punto di costruire un nuovo mercato. Diventa difficile trovare aggettivi per definire questo modello imprenditoriale ed è la signora Romana che lo spiega con la forza tranquilla di chi ci ha sempre creduto: “Bisogna essere sempre in grado di anticipare i tempi. A questo occorre unire la passione e la conoscenza del lavoro. Quando fai un investimento devi crederci, devi essere convinto che avrà dei risultati. Altrimenti è meglio non cominciare nemmeno”.
Il presente di Surgital
I risultati, a distanza di 32 anni, sono visibili fin dal momento in cui si arriva di fronteallo stabilimento Surgital, dove ad accoglierti è un edificio luminoso nelle forme e nei colori, con la musica che ti accopagna all’ingresso. Il nome che, nel 1995, nella prima fase di espansione sui mercati, si trasformò da Laboratorio Tortellini in Surgital, è stato uno dei cambiamenti più significativi. Un anno dopo il secondo passaggio vede la trasformazione in società per azioni, pur mantenendo salde le radici familiari. Infatti in azienda, negli anni ’90, entrarono i tre figli: Massimiliano, direttore commerciale; Elena, direttore marketing; Enrica, direttore ricerca &sviluppo e controllo qualità. “Non ne ero sicura al 100%, ma avevo buone certezze di riuscirci e c’è un motivo: ho cercato di ap- passionarli fin da bambini, portandoli con me in laboratorio” racconta mamma Romana.
“Ci è riuscita, anche se abbiamo attraversato, come tutti i ragazzi, la fase in cui non avremmo mai pensato di seguire le orme dei genitori. Ma questo è un lavoro bellissimo” conferma Elena Bacchini.
I numeri, dunque! Circa 200 dipendenti; i 45 metri del laboratorio che sono diventati 60.000, di cui 26.000 di area produttiva e 22.000 di magazzino, destinato a crescere ulteriormente; 135 tonnellate di pasta fresca, 60.000 piatti pronti monoporzione, 8 tonnellate di sughi, circa 300 referenze rappresentano la produzione quotidiana di Surgital che viene distribuita in tutta Italia e in oltre 60 paesi del mondo. “Mi fa sempre un certo effetto pensare che i nostri tortellini, o i garganelli romagnoli vengano consumati in Nuova Zelanda - confida Romana Tamburini - ma una cosa rimarrà sempre certa: la produzione non verrà mai delocalizzata per soddisfare i mercati”.
La conferma di questo arriva dall’attenzione che in Surgital ripongono nella selezione delle materie prime: “Per noi è una questione ormai di abitudine. I nostri fornitori sono cresciuti insieme a noi: ad esempio il Parmigiano Reggiano va dai 28 ai 35 mesi di stagionatura, il Grana Padano dai 16 ai 20 mesi. Il prosciutto è quello San Daniele. Il guanciale che usiamo è una roba da giù di testa. - precisa Romana Tamburini - Prodotti che costano e devi avere fornitori consolidati che sanno come devono lavorare. Facciamo 25 quintali per volta di ragù di carne e pesce. Seguo io le ricette, a cui applichiamo l’effetto moltiplicatore: da una ricetta per quattro fino agli 11 quintali di produzione di un ripieno. E se non rispondono ai requisiti il nostro controllo qualità non le fa nemmeno stoccare in magazzino”.
Gianfranco Vissani e il mondo degli chef
Sarà questo il motivo per cui Gianfranco Vissani, noto chef e personaggio televisivo, ha accettato di essere il loro testimonial: “Non è solo un testimonial, con lui abbiamo fatto alcune bellissime esperienze proprio nella ricerca di nuovi prodotti, come alcune referenze di ‘Divine Creazioni’ che portano la sua firma. Grazie a questa collaborazione, ad esempio, abbiamo superato un limite che pensavamo di avere: la possibilità di realizzare un ripieno allo stato quasi liquido. Lui ci propone gli ingredienti e noi dobbiamo lavorarli su macchine che ne producono quintali all’ora. In pratica dobbiamo adattare le macchine al prodotto e non il contrario” spiega Enrica Bacchini.
Per capire di cosa stiamo parlando è necessario visitare gli spazi produttivi e quelli destinati all’accoglienza, come De Gusto: uno spazio perfettamente attrezzato per le degustazioni delle creazioni Surgital, dove l’azienda accoglie costantemente clienti e ristoratori. In questo spazio si fanno gli incontri con il panel di degustazione per ogni nuovo prodotto e per il miglioramento costante delle ricette. Abitualmente si riuniscono i responsabili dei vari settori, a volte insieme agli chef che lavorano con l’azienda, per definire tendenze, lanci di nuovi prodotti, ricettazioni.
“Per noi la condivisione è uno stile e una consuetudine. Partendo da un principio che siamo riusciti a diffondere in azienda: fare le cose sulla base di ciò che ci piace di più senza rinunciare mai alle scelte di qualità” specifica Elena Bacchini, raccontando due dei grandi successi di Surgital: il lancio della gamma ‘Fiordiprimi’ e l’iniziativa di co-marketing con Riso Gallo. ‘Fiordiprimi’ è un marchio dedicato al canale bar, nato nel 1997, quando ancora la pausa pranzo era costituita dal panino o da preparazioni portate da casa. Da un viaggio negli Stati Uniti portarono a casa una confezione di piatti pronti, la studiarono, la modificarono fino ad ottenere una vaschetta in plasti- ca dal design che rimanda al piatto di ceramica. “Questo comportò studi molto complessi e modifiche alle linee di produzione e confezionamento. Ma i risultati furono un aumento del 70% sulle vendite”.
Uno sguardo al presente e al futuro
Il co-marketing con Riso Gallo, per la gamma dei risotti, è il risultato palese di una storica collaborazione: “Da anni collaboriamo. A loro interessava penetrare nel canale bar mentre, per noi, il marchio Fior- diprimi abbinato a Riso Gallo crea un elevato valore aggiunto. I risul- tati sono soddisfacenti sia sul piano delle vendite sia su quello della ricerca, dove i due comparti hanno collaborato migliorando ulterior- mente le referenze di piatti pronti a base di riso”.
Ma, da quei lontani anni ’80, com’è cambiato l’approccio verso il prodotto surgelato?
“C’è ancora molta strada da fare per far superare le resistenze che si hanno nei confronti del prodotto surgelato. Noi riceviamo, con i fatti, i riconoscimenti per il nostro lavoro dai grossisti che rappresentano la nostra clientela, ma dobbiamo e vogliamo lavorare sugli chef portandoli in azienda. Quando vengono qui vedono organizzazione, igiene e pulizia che per noi sono fondamentali al pari della qualità. Poi, quando arrivano alla degustazione, per noi arrivano le soddisfazioni. Far toccare con mano è la cosa più importante” rimarca Massimiliano Bacchini. Insieme al comportamento etico che in Surgital è vissuto quotidiano. Infatti l’azienda ha ottenuto molti riconoscimenti sotto questo profilo: dalle certificazioni UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004, che garantiscono il controllo dell’intera struttura aziendale dal punto di vista organizzativo, commerciale, tecnico, produttivo e ambientale per arrivare alla BRC Global Standard Food e alla IFS International Food Standard, che certifica il processo produttivo al fine di evitare qualsiasi rischio correlato alla salubrità del prodotto. A testimonianza di questo, il nuovo impianto di produzione energetica a sistema integrato, trigenerazione e fotovoltaico, che coniuga aumento di competitività e abbattimento dell’impatto ambientale. “Investire è vitale” è il pensiero del management Surgital: la prova sta nel nuovo magazzino di stoccaggio interamente automatizzato che avrà una capacità di 14.000 carichi di pallet.
Inoltre Surgital è in possesso del “Rating I”, in pratica il massimo riconoscimento di affidabilità economico-finanziaria rilasciato da Dun & Bradstreet (leader mondiale delle informazioni commerciali) sulla base della valutazione del rischio finanziario.
Poi ci sono le azioni di solidarietà, praticamente quotidiani, sia sul piano locale che su quello internazionale: “Ma quelle sono cose che facciamo con il cuore e va bene così, senza bisogno di raccontarle” affermano Romana e Edoardo, con il loro aperto sorriso romagnolo.